Riciclare è divertente, ecologico e sostenibile. Nei miei lavori cerco sempre più di una soluzione per farlo, senza per questo sdegnare l’acquisto di cose nuove. Non perché sia una regola, ma semmai un’opportunità per usare ingegno e creatività (e recuperare “pezzi di storia”).
E’ un diletto anche cercare e catalogare creazioni fatte da altri per avere suggerimenti ed ispirazioni.
Oggi ti parlo di una porta perché, di recente, mi sono imbattuta in diverse soluzioni di arredo originali.
Direi che il primo modo di riuso che può venirci in mente è:
1. come pannello di appoggio per un letto o un sofà.
Nell’immagine di copertina vedi l’esempio di una mia realizzazione, assemblando vecchi scuri (le ante interne delle finestre), per l’allestimento promozionale di un appartamento in vendita, sito nella campagna toscana di Orentano (Pi).
Ma eccoti alcune soluzioni tratte da Pinterest.
Una composizione simmetrica di persiane trasformate in comodini, con al centro una porta decorata da modanature e cornici; bianco su bianco, con dettagli di azzurro che la rendono ideale per una casa al mare.
Negli allestimenti per case vuote in vendita, utilizzo spesso oggetti più disparati per creare delle “scenette”; queste, infatti, non hanno la pretesa di arredare l’abitazione, ma di essere utili a :
- far comprendere lo spazio a disposizione (grazie al “fattore di scala” introdotto dai mobili);
- visualizzare le funzioni dei vari ambienti, favorendo l’immedesimazione a viverci;
- creare suggestioni emozionali e piacevolezza percettiva al cliente in target, a partire dalle foto dell’annuncio fino alla visita dell’immobile.
Incarico ancora più avvincente è quando devo allestire una casa per la locazione turistica perché lì devo trovare idee originali per creare un arredo unico, seppur pratico, che offra uno “stile di vacanza”, piuttosto che un generico “alloggio per vacanze”. Ed anche in questo caso, spesso la richiesta è trovare un compromesso tra resa e spesa.
Così, riutilizzare arredi esistenti, rimaneggiare quelli acquistati di seconda mano, o creare oggetti diversi, è per me un must!
In questi giorni, cercavo idee su Pinterest su come realizzare un armadio free-standing per una camera ad uso turistico e mi sono imbattuta in questa immagine: una porta che regge e nasconde l’angolo appendiabiti-spogliatoio. Originale no?
E questo è il secondo modo per riutilizzarla:
2. come anta per un armadio su misura.
Da anta per armadio a schermo divisorio di ambienti o angoli, il passo è breve:
3. Come separé.
Assemblando più porte o incernierando più ante, colorate o lasciate “al naturale”, si possono creare divertenti o più seri paraventi; per delimitare l’angolo gioco dei bambini, per creare una zona d’ingresso o un angolo più intimo in generale (magari nel bagno).
Per le amanti dello shabby chic, il quarto modo è puramente decorativo:
4. come complemento di arredo fine a sé stesso.
Da decorare con découpage, oppure aggiungendo altri segni di usura, una vecchia porta può diventare un oggetto scenico al quale appendere un decoro floreale, uno specchio, oppure una scritta poetica.
Un altro uso intuitivo è senz’altro quello di utilizzarla:
5. come piano di appoggio.
Si possono realizzare tavoli da pranzo, o da fumo, non solo per arredi vintage o shabby, ma anche per arredi etnici e moderni, abbinandola a gambe a staffe in acciaio (o in ferro tipo “forcine” o su caprette in legno); se la porta ha cornici o una superficie usurata di non facile pulizia, si potrà apporre un vetro trasparente che renderà pratica e veloce la manutenzione.
Ed infine, l’ultimo riutilizzo da me selezionato vede la porta:
6. Come supporto per mensole, appendiabiti, ripiani.
Un elemento funzionale più costruito dove collocare piante ed utensili da giardino, oppure stoviglie ed oggetti per l’angolo pranzo all’aperto; come supporto per cancelleria e memo dell’angolo studio-ufficio o per appendere ed avere a portata di mano gli utensili della cucina.
E adesso tocca a te!
Se ti serve un’idea o un consiglio per concretizzarne una tua, non esitare a contattarmi!
“La creatività ha sempre una radice nel sapere dell’altro, è il miglioramento di qualcosa che c’è già”.
ELIO FIORUCCI