Amo i colori e, a detta dei miei clienti, ho occhio a trovare quello “giusto” per un cambio look d’interni che non risulti disarmonico o piatto.
Sul “giusto” potremmo discutere ad oltranza.
Ciò che faccio nel mio lavoro è individuare la tonalità che valorizza un preciso ambiente ed incontra i gusti della cliente.
Nel caso si tratti di un immobile in vendita o a rendita, tengo anche conto dei probabili gusti (o attese) di chi dovrà acquistare o fruire l’immobile.
Sebbene ritenga la scelta del colore un fatto soggettivo (su cui non disquisisco mai) ci sono paure, ricorrenti, che invece mi fanno un po’ “scaldare” (che qui cercherò di “smontare”, argomentando e dando indicazioni, sulla base della mia esperienza).
Come forse già saprete, l’azienda statunitense Pantone, specializzata in classificazione e catalogazione dei colori, ha eletto il Blu pantone 19-4052 come colore dell’anno. Un tono medio-scuro che riconferma il trend di questi ultimi anni sull’uso di tonalità decise anche per le pareti di casa.
Ancora di attualità, conseguenza del dibattito mondiale sull’inquinamento, la sostenibilità energetica, economica e sociale prevista negli obbiettivi dell’Agenda 2030, la filosofia “green” ha portato alla ribalta il colore verde, in tutte le sue tonalità: dai verdi-bosco, agli smeraldo agli ottanio.
Il nero, che aveva fatto capolino su piccole porzioni di parete con tinte effetto lavagna, si sta allargando ad intere pareti, con interessanti ed inaspettati effetti chiaroscurali.
Di seguito un collage di immagini tratte da Pinterest:
La prima paura che voglio sfatare è:
“Oddio è troppo scuro: non abbuierà la stanza?”.
Risolto il dilemma della cromia, infatti, quello successivo riguarda la scelta del grado di saturazione (ovvero il “chiaro o scuro”, detto imprecisamente). Un colore più è saturo e meno contiene all’interno il bianco (ed appare brillante e “scuro”); viceversa, si parla di colore pastello, più “luminoso”.
Come fare se vogliamo un look “di tendenza”, oppure non vogliamo rinunciare ad usare quella tonalità che ci piace così tanto?
Niente paura! Ci sono regole ottiche ed escamotage che possiamo seguire per non incupire la stanza. Vediamole assieme.
- Se un ambiente ha una buona illuminazione naturale, indipendentemente dalle sue dimensioni, supporta bene toni scuri e colori brillanti. Un’adeguata illuminazione artificiale, poi, eviterà l’incupimento dell’ambiente al calar del sole (sìh, perché anche una parete bianca, al buio, si vedrà nera!).
- Se il pavimento ed il soffitto sono chiari riflettono gran parte della luce naturale e non c’è da temere l’effetto “buiore”.Una stanza poco illuminata con un pavimento scuro, tipo legno moka, e pure qualche mobile, anche con soffitto e pareti bianche risulterà molto buia.
- Se hai un pavimento in parquet o ceramica chiaro, porte e battiscopa bianchi, non devi temere! I colori scuri (ed i colori freddi in particolare) ricevono maggior brillantezza e luminosità quando sono accostati al bianco.
- Se hai finiture ed arredo per lo più bianchi, direi che DEVI usare un colore deciso per le pareti e creare quel contrasto che darà profondità al tuo interno.
- Se luminosità, finiture ed infissi non ti aiutano, puoi sempre tingere di scuro una sola parete (meglio se quella difronte alla finestra, perché la più illuminata) o una porzione. Il gioco di chiaroscuro farà sembrare anche più grande l’ambiente.
(Puoi ritrovare tutte queste indicazioni nelle foto fino ad ora postate, travate su Pinterest).
Nelle abitazioni io preferisco il soffitto bianco (perché meglio riflette l’illuminazione naturale ed artificiale), ma in certe situazioni, come ad esempio piccoli bagni e interni moderni, colorarlo e/o scurirlo rispetto alle pareti, porta ad effetti interessanti. E’ anche un escamotage per riequilibrare le proporzioni di una stanza con il soffitto molto alto rispetto alle altre due dimensioni (larghezza e lunghezza).
Utilizzando invece lo stesso colore dato alle pareti, si otterrà un ambiente più raccolto ed ovattato.
A stancare può essere anche il grado di brillantezza del colore.
In genere, i colori più spenti, sono più stabili nel tempo.
La brillantezza si spegne aggiungendo del nero.
I colori che tendono al grigio sono utilizzati negli interni moderni e presentano quel non so che d’indefinito, d’incerto che dà spazio e risalto ai colori più brillanti che vi si accostano. Per mettere in risalto un oggetto colorato, non c’è nulla di meglio che uno sfondo grigio, più “dell’abbagliante” e spesso sovrastante, bianco; lo reputo di estrema eleganza.
La seconda paura è sull’uso del colore.
“Se poi mi viene a noia?”
Ribadendo il principio che si usa un colore e si sceglie “quel” colore perché ci fa sentire bene, ci si stancherà presto solo se non sarà ben inserito; bilanciato ed armonizzato con il resto, invece, anche il colore più acceso e bizzarro può dare vita ad interni rivitalizzanti.
La mia indicazione è di non fare tutto tono su tono perché si avrebbe una situazione, appunto, monotona, piatta.
Meglio “spezzare” qua e là (a scelta tra arredo, complementi, decori) con toni diversi del colore principale e del suo complementare, senza tralasciare l’inserimento di elementi dal colore neutro (bianco, o Grigio o nero).
Per la scelta del colore, invece, uso questi criteri:
- tengo in considerazione il pavimento; evito colori che ci cozzano;
- guardo porte e battiscopa (no limits quando sono bianchi, lo ripeto, per me è quasi una fissa!);
- considero il colore dei mobili (presenti o futuri di preferenza); anche qui, un arredo chiaro dà più possibilità cromatiche rispetto ad uno scuro;
- tengo conto anche dei colori presenti nel paesaggio che vedo dalla finestra;
- seguo una suggestione incoscia che mi viene analizzando simultaneamente più fattori del luogo e della personalità di chi lo abita.
La terza paura è:
“Se poi nel tempo voglio fare dei ritocchi, lo ritrovo quel colore?”
Che tu abbia utilizzato il bianco, o un altro colore, vedrai sempre le riprese fatte a posteriori perché la luce ed il tempo hanno alterato il pigmento; tanto vale godersi il colore (che si sporca anche meno).
Concludendo,
sui colori ed il loro uso negli interni ci sarebbe davvero da parlare per ore. Nella mia esperienza ho trovato molte persone timorose di usare ed osare con il colore e ciò mi dà dispiacere perché è mettere un limite alle potenzialità espressive ed evocative che il suo uso sapiente può apportare ad un ambiente.
“A volte le parole non bastano.
E allora servono i colori.
E le forme.
E le note.
E le emozioni”.
(Alessandro Baricco)