Dice il detto : “chi ben comincia è già a metà dell’opera”.
E per inizio mi riferisco all’atteggiamento mentale più proficuo per vendere in poco tempo, senza svendere, il proprio immobile.
Ti farà strano pensare che possa incidere sulle tempistiche di vendita come vivi tu questo evento, ma in parte è così e cercherò di spiegartelo in questo post.
Semplificando molto la complessità dell’argomento, posso dire che ho riscontrato due atteggiamenti mentali infruttuosi nei proprietari di case in vendita.
Il primo è quello che chiamo di ”affezione”: considerarla ancora come casa propria (o dei genitori). E non mi riferisco al fatto di vendere la casa dove si abita piuttosto che una non abitata, ma alla presenza di un legame emotivo che sopraffà una visione oggettiva ed autocritica dello stato dei luoghi, presentati, molto spesso, ingombri di oggetti personali, souvenir, quadri, foto, vestiti, scartoffie; con arredi magari datati o vetusti; personalizzata da colori forti, ecc. Il potenziale cliente farà molta fatica ad immaginarsi a vivere con le sue cose ed i suoi gusti in quella casa ancora occupata dall’energia dei suoi proprietari.
Capisco che nelle grandi città come Roma il problema della conservazione e dello sgombero sia un aspetto rilevante e per questo ho predisposto un servizio a supporto del decluttering, con la vendita della mobilia che non si vuole o non si può tenere, per farti rientrare un po’ delle spese e darti un aiuto concreto in questa fase delicata e, spesso, dolorosa.
Perché rimandare il problema ad “una volta trovato l’acquirente”, nuoce di molto alla tua vendita.
Il secondo atteggiamento è opposto al primo, ovvero di ”abbandono”:
svuotata di tutte le cose (o, peggio che mai, ingombra di quelle da buttare), è abbandonata al suo destino, nelle migliori condizioni solo polverosa, molto spesso sporca, bisognosa di alcune riparazioni e puzzolente!
Disamore e trascuratezza saranno il suo biglietto da visita ed accompagneranno il potenziale acquirente per tutto il sopralluogo, distraendo e condizionando in negativo la sua valutazione.
Qual’è allora l’atteggiamento mentale più efficace e produttivo che ti permetterà di individuare e compiere una migliore promozione? E’ quello che considera l’immobile come oggetto di mercato e si cala nei panni del potenziale acquirente, preparandolo (meglio se prima) con un’immagine studiata ed efficace ad attrarlo.
Non mi dilungo sulla serie di emozioni che entrano in gioco quando si parla di “casa”, della propria casa, e spesso, a pensare alla nostra con distacco e senso critico, proprio non ci si fa!
Inoltre le persone faticano ad immaginare una trasformazione (perchè ci vuole allenamento, più che predisposizione, e solo facendolo e facendolo più volte, si diventa esperti e veloci).
Ecco allora l’importanza di rivolgersi ad una home stager che ti aiuterà a trovare la strategia di comunicazione più adatta, creando un’immagine accattivante ed emozionale ai tuoi interni, quali essi siano. E, cosa più importante, ti darà consigli per rimuovere gli elementi che ostacolo la tua vendita.
Perchè siete convinti che la casa si venda/affitti “da sola”?
Certo, prima o poi si venderà/affitterà da sola, ma dopo quanto tempo? E dopo quale ribasso di prezzo? E dopo quante spese sostenute, perdite di tempo e stress accumulato?
La buona notizia è che non serve chissà quale cifra per valorizzare un immobile perchè non si tratta di fare una ristrutturazione, ma interventi leggeri, veloci e non invasivi che però faranno la differenza!
Se ti ho incuriosito e vuoi approfondire, contattami per una consulenza personalizzata e senza impegno, oppure leggi anche il post: “valorizzare per ottenere di più”.
“Se vuoi davvero cambiare le cose, cambia per primo.”
(Silvia Zoncheddu)
perché se
“(…) ti rendi conto di non poter raggiungere degli obiettivi, non abbassare il tiro, ma agisci diversamente per raggiungerli.”
(Frank Tibolt).